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giovedì 15 settembre 2022

D'Alberti giudice costituzionale, No grazie!

Marco D'alberti, professore emerito di Diritto Amministrativo all’Università La Sapienza di Roma,  è sicuramente giurista di indiscutibile preparazione ed esperienza. La sua grande capacità l’ha portato a ricoprire nel tempo incarichi di altrettanto prestigio e responsabilità; attualmente è Consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio, sotto il Governo Draghi, e Consigliere superiore della Banca d’Italia.

Il Presidente della Repubblica l'ha nominato quale neo Giudice Costituzionale in sostituzione del Presidente Giuliano Amato, giunto a scadenza del mandato novennale.
Un giudice costituzionale, oltre a dover essere giuridicamente preparato, deve essere imparziale e scevro da ogni condizionamento. Ma non meno importante è l’immagine di indipendenza che egli deve trasmettere, dovendo stare al di sopra di ogni potenziale sospetto.

Il 29 novembre prossimo la Corte Costituzionale ha calendarizzato l’udienza sulla legittimità o meno dell'obbligo vaccinale imposto dal Governo Draghi, sostenuto dalla più ampia maggioranza della storia Repubblicana, estesa dalla Lega al PD e formata da tutti i partiti presenti in Parlamento con l’esclusione solo di FdI.

Sarebbe non poco imbarazzante per il neo nominato prof. D’Alberti giudicare sulla legittimità costituzionale del D.L. 44/2021 sul quale quasi certamente, in qualità di consulente giuridico del Presidente del Consiglio, sarà intervenuto nella stesura della norma e nelle successive e molteplici sue variazioni. Sul periodo COVID-19 e sulla sua ignobile legislazione d'urgenza, che ha diviso gli italiani  e massacrato la nostra economia, il giudizio costituzionale deve essere il più possibile sereno e scevro da condizionamenti anche solo sospettati.

Al Prof. Marco D’Alberti, al quale non possono non essere riconosciuti i primi 2 requisiti innanzi richiamati - capacità e indipendenza - manca assolutamente e non per sua colpa, ma bensì per il suo brillante cursus professionale, il terzo requisito, quello più visibile al popolo, ossia l’essere al di sopra di ogni sospetto di condizionamento.

Il Prof. D’Alberti proprio in forza della sua capacità e bravura dovrebbe dire al Presidente della Repubblica Italiana, politicamente miope e sordo, no grazie!