Il Governo Letta, nato sull'onda dell'emergenza istituzionale e delle larghe intese per dare risposte concrete ed immediate, sta assimilandosi sempre più ai tradizionali governi nazionali della cosiddetta prima Repubblica.
Pasticci normativi, indecisioni e rinvi a date remote ne sono i tratti caratterizzanti.

Anche sul fronte delle scelte etiche indifferibili, ossia abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, il Governo letta esprime tutta la sua inadeguatezza. E' di queste ore l'annuncio di un provvedimento normativo che eliminerà solo dal 2016 l'erogazione di denaro pubblico. Peccato che quando si tratta di aumentare le tasse o tagliare l'età pensionabile le scelte siano sempre con efficacia immediata se non addirittura retroattiva. Ma la tempistica è ancora più vergognosa se si pensa che nel 1993 - vent'anni fa! - gli italiani avevano abrogato il finanziamento pubblico ai partiti, i quali l'avevano poi reintrodotto con il distinguo esclusivamente lessicale di rimborso elettorale: un euro per ogni voto, per ogni anno di legislatura.
Dalla fallimentare seconda Repubblica del bipolarismo - più da sindrome patologica che da schieramento politico - siamo retrocessi nel peggior pantano della prima Repubblica post boom economico, il Governo del tiriamo a campare, che alletta solo i partiti!