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sabato 4 maggio 2013

ROSSO-NERO E ... VERDI. Allo Splendor va in scena la ...strumentalizzazione politica!

La notorietà di Giuseppe Verdi non è solo legata a quella di essere stato un grande compositore musicale del 1800 e un volto noto nel secolo successivo per aver a lungo occhieggiato dalle banconote da mille lire. La sua persona fu, anche, celebrata e invocata nel risorgimento italiano per inneggiare all'unità nazionale. Le lettere del suo cognome, infatti, erano l'acronimo di Vittorio Emanuele Re D'Italia. Il motto "W Verdi" dilagò, così, in tutto il nord Italia. 
A oltre 150 anni da quella nobile "strumentalizzazione" l'illustre compositore viene nuovamente arruolato dalla politica, questa volta di piccolo cabotaggio di "Chez-Nous". 
Ecco che nel teatro fantasma aostano dello Splendor, a due mesi dalla sua inaugurazione - e successivo silenzio - è andato in scena in unica serata un "concertino" a tre voci, non meglio identificato e intitolato "per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi". L'evento è promosso con tanto di inviti dal Presidente del Consiglio regionale, nonché candidato alle elezioni regionali del 26 maggio; le spese, ovviamente, sono a carico del bilancio regionale.
La coincidenza di date è sospetta non solo per il concomitante periodo elettorale, ma anche e soprattutto per la data in cui è stata fissata la celebrazione; Giuseppe Verdi, infatti, è nato sì 200 anni fa, ma il 10 ottobre!
Miserie della politica valdostana che ha quale unico metro di misura la crescita non del benessere e dell'economia regionale - lo Splendor continua a non avere alcuna gestione (v. su queste pagine Lo "Splendor" ... dell'Autonomia appannata), ma la crescita del consenso personale su base clientelare. 
Ora non ci resta che attendere il prossimo rito-trito politico per veder riaprire brevemente il sipario del teatro Splendor.
Nel frattempo i valdostani potrebbero rilanciare l'evocazione a Verdi, nel senso di "Va Effettivamente Riaperto Dopo l'Inaugurazione" il teatro Splendor, ovviamente!

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