Cerca nel blog

domenica 17 maggio 2020

CORONAVIRUS: Fase 2 all'insegna del Caos

Prosegue all'insegna del caos e della disinformazione anche la cosiddetta “Fase 2”, quella della riapertura.

Il decreto “Rilancio” - 256 articoli, stando alle bozze in circolazione - anticipato mercoledì 13 maggio dal Presidente del Consiglio, nella solita conferenza serale, non è ancora approdato in Gazzetta Ufficiale e dunque non esiste, così come non sono ancora approdati, se non in minima misura, alle casse esauste delle imprese i fondi del precedente Decreto Legge n. 28 del 8/4/2020 denominato “Liquidità”. E a proposito di fondi, non miglior fortuna sino ad ora hanno avuto i lavoratori con i fondi per la Cassa Integrazione, regolata dal D.L. n. 18 del 17/3/20.

Nel frattempo è approdato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 33 del 16 maggio, il quale con il titolo ambiguo di “Ulteriori misure urgenti per fronteggiare emergenza epidemiologica da COVID-19” nei suoi quattro stringati articoli crea l'illusione che a partire dal 18 maggio cessino di avere effetto tutte le misure limitative delle attività economiche e produttive adottate dal Governo con le procedure emergenziali adottate a contenimento dell'epidemia da Coronavirus.

Ma in realtà così non è!

Nel decreto 33/2020, infatti, vengono a cessare solo le restrizioni agli spostamenti, rimanendo peraltro al momento ancora preclusi fino al 2 giugno quelli interregionali e quelli con l'estero. La mobilità, peraltro, si legge può essere limitata dagli ormai abusati DPCM, nonché dalle Ordinanze del Ministero della Salute o del Presidente di Regione.

Permane il divieto di assembramento, espressione giuridica mutuata dal T.U.L.P.S. con caratteristiche totalmente differenti.

Riprendono le funzioni religiose.

I destini delle attività economiche e delle attività didattiche sospese dal DPCM 26 aprile 2020, la cui efficacia scade il 17 maggio, sono demandati a successivi atti amministrativi - gli ormai noti DPCM - che il Presidente del Consiglio Conte non mancherà di illustrare nella prossima conferenza stampa, ovviamente notturna e antecedente il giorno di decorrenza delle misure stesse, che troveranno come al solito pubblicazione postuma.

Il 18 maggio, pertanto, non vi sarà una riapertura totale.

Sicuramente rimarranno sospese tutte le attività didattiche, alle quali sembra ben poco interessato il governo e ancor meno il Ministro signora Azzolina, la quale dopo aver esordito con categorico “escludo il 6 politico” ha concluso con “Studenti tutti promossi, se hanno frequentato le lezioni prima della chiusura delle scuole”. La didattica a distanza (DAD), nonostante i ricchi spunti contenuti nel sito della Ministero dell'Istruzione e dell'Università, è lasciata alla buona volontà dei singoli docenti, come d'altronde risulta per espressa indicazione contenuta sul sito stesso, ove si legge: “Questa pagina è un ambiente di lavoro in progress per supportare le scuole che vogliono attivare forme di didattica a distanza nel periodo di chiusura legato all'emergenza coronavirus.”

La confusione è sovrana anche nella mondo delle imprese in materia di misure anti contagio. Al di là dell’auspicabile buon senso e responsabilità, che sicuramente ogni imprenditore metterà in campo, si è formata una giungla regolamentare, formata da una infinità di protocolli e linee guida (Parti Sociali- Governo, Associazioni di categoria, Regioni, INAIL) spesso confliggenti tra di loro.

Insomma, per adesso a pieno regime in Italia vi è soltanto il caos creato da questo Governo!


Nessun commento: