Il caso della carne di cavallo commercializzata nelle lasagne della FINDUS come carne di manzo lascia stupiti non solo per lo scambio aliud pro alio, ma per la sua apparente antieconomicità e per i numerosi passaggi di mano avvenuti dalla materia prima al prodotto finito.
Se
la carne equina è notoriamente più cara di quella bovina, qual è
l'interesse a commercializzarla come manzo? L'unica inquietante
risposta potrebbe chiamarsi "fenilbuazone",
un farmaco usato per i cavalli, ma a rischio di sviluppare patologie
cancerogene nel sangue umano. Si tratterebbe di carni "a
rischio" e come tali piazzate a prezzi più bassi; un po' come
accade - ahimè - ai nostrani allevamenti bovini quando scoppia il
contagio da TBC. L'altro sospetto, non meno inquietante, è che il
primo produttore di carne equina al modo è la Cina ...
Non
meno perplessità destano le sei trafile produttive contate
dall'allevatore alla Findus: l'Allevatore, il macellaio rumeno,
l'intermediario cipriota, la società olandese, il commerciante
francese, il produttore terzista francese, la FINDUS; senza contare
il grossista e il dettagliante. Perplessità anche per una semplice
preoccupazione di igiene e conservazione degli alimenti.
Quanto
costerebbe al consumatore finale un tale prodotto se i passaggi di
produzione\intermediazione fossero dimezzati? Sicuramente meno, molto
meno; se poi fosse carne di manzo ... sano ed europeo, ancora meno.
La
globalizzazione non risparmia nessuno e anche i miti alla Capitan
Findus cadono e questa volta ... da cavallo!
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