Di innovativo, per ora, il neo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha sviscerato solo la parlantina spigliata tipica toscana. Il rischio, però, è che al di là delle chiacchiere non vi sia molto di più.
A 23 giorni dal suo insediamento il Governo ha già conseguito il suo primo record negativo: dopo sette giorni dall'approvazione in Consiglio dei Ministri del più volte annunciato e anticipato decreto legge sul Lavoro il testo non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dunque non esiste! E dire che la funzione del decreto legge, che giustifica la temporanea sostituzione del Governo al Parlamento a cui spetta il potere legislativo, è proprio l'urgenza e indifferibilità dell'intervento normativo.
Anche gli altri due elementi di valutazione non sono dei più lusinghieri e richiamano i vizi della vecchia politica.
Il primo le bugie - vedi articolo precedente - relativamente alla dichiarata volontà di far proseguire il Governo Letta e di non essere interessato al Governo senza il voto popolare; situazioni entrambe smentite clamorosamente dai fatti.
Il secondo aspetto è l'ospitata continuata presso amici facoltosi e ben inseriti nel sottobosco politico affaristico, nota è la storia dell'alloggio di Firenze goduto lungamente a sbafo per generosità di un suo amico-collaboratore.
Aspettando la Gazzetta Ufficiale, auspichiamo maggiore concretezza; il tempo delle parole è terminato e gli italiani hanno bisogno di azioni di governo concrete in grado di incidere sul rilancio dell'economia.
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