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domenica 12 aprile 2020

I giorni della dittatura del virus

Sicuramente è una Pasqua strana, anzi tutto l'ultimo mese è stato molto più che strano. Stiamo vivendo i giorni della dittatura del virus. Nessun regime autoritario è riuscito a fare quello che sta accadendo oggi. Due terzi della popolazione mondiale è stata nel giro di poche settimane privata delle Libertà fondamentali: il diritto alla salute, il diritto alla libertà di movimento, il diritto al lavoro, il diritto a celebrare le festività religiose e i riti religiosi più in generale.

Nel terzo millennio l'umanità, nel suo momento di massima evoluzione tecnologica, è precipitata indietro nel tempo, nel periodo più buio della sua storia, quello della peste.

Ma siamo sicuri che questa situazione sia tutta attribuibile a un semplice virus? Penso proprio di no; i governi ci hanno messo molto del loro e così pure la finanza internazionale la quale ormai condiziona in maniera sempre più evidente i governi.

Negli ultimi 25 anni tutte le regole della politica sono state sotto il diktat delle politiche economiche e monetarie di organismi sovranazionali, quali FMI, BCE, sotto la speculazione delle Agenzie di Rating, sotto la filosofia della globalizzazione del mercato.

Il risultato ora è evidente a tutti: a forza di tagliare presunti costi abbiamo tagliato i servizi essenziali tra i quali la sanità. Tutta l'Europa, anzi tutto il mondo si è trovato impreparato ad affrontare questa pandemia e la conseguente emergenza sanitaria. Tutti scenari peraltro erano stati ampiamente previsti con tanto di piani di emergenza mai resi operativi.

Se alla fine della seconda guerra mondiale venne istituito il Tribunale internazionale di Norimberga per processare i criminali di guerra, in un prossimo futuro, superata la fase della pandemia, più di qualcuno negli alti livelli mondiali sia della politica, sia della finanza dovrà essere chiamato a rispondere del suo operato scriteriato e scellerato, non tanto per l'attuale gestione emergenziale, ma quanto per lo smantellamento nel mondo, in Europa, nonché in Italia dello Stato Sociale e di tutti i servizi, per i quali i comuni mortali sono sono sistematicamente chiamati a contribuire con prelievi importanti dal loro reddito. Fiscalità esosa che impoverisce la popolazione in generale e limita agli imprenditori gli investimenti, nelle attività produttive, obbligando così le grosse aziende a delocalizzare le produzioni in paesi dove non è rispettata la regola principale del convivere civile, che si può sintetizzare nel concetto di democrazia.

Buona Pasqua!

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