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domenica 24 marzo 2013

Berlusconi e la Valle ... degli stambecchi

La battuta di Berlusconi sul magistrato-politico Ingroia - destinato alla sede di Aosta - "ora farà le intercettazioni agli stambecchi" è purtroppo indice di quanto poco egli conosca la Valle d'Aosta, che probabilmente considera ancora bassa Savoia.

Egli non conosce la complessa realtà valdostana, peculiare non soltanto per la sua autonomia, ma anche per essere una delle regioni italiane a alto rischio di infiltrazioni mafiose e per avere il record di una classe politica tra le più corrotte. Cinque Presidenti di regione caduti sotto inchiesta della magistratura! Le condanne per reati contro la pubblica amministrazione in Valle d'Aosta non sono preclusive a ricoprire posti di responsabilità pubblica, anzi sono semmai titoli di merito che consentono longevità politica. In Vallée "il sistema" non usa il vil piombo, che fa rumore e sporca, ma il nobile "argent" che tutto tacita in ovattati silenzi e compiacenti sorrisi.

Ridurre la Valle d'Aosta agli stambecchi - peraltro rinomata e nobile capra - non è ironizzare su Ingroia, bensì denigrarne l'intera popolazione - o almeno la sua parte onesta - dimostrando né di conoscerla, né di volerla capire. Peccato che Berlusconi in vent'anni di attività politica non abbia mai messo piede in Valle d'Aosta se non da turista, poiché si sarebbe altrimenti accorto, tra le altre cose, che qui il suo PdL è stato da un pezzo tradito nei suoi valori e principi. Il PdL è stato venduto - a sua insaputa - da una classe dirigente spregiudicata e attenta solo ai propri interessi, in nome dei quali alle ultime elezioni politiche non ha neppure presentato il simbolo PdL - caso unico tra tutte le circoscrizioni - e ha appoggiato candidati autonomisti che ora in Parlamento sono da tutt'altra parte politica rispetta al centrodestra!

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