Cerca nel blog

sabato 16 marzo 2013

IL CORAGGIO DELLA RESPONSABILITA' - In attesa della terza Repubblica

A 20 giorni dal voto la classe politica - anche e soprattutto quella più nuova - sta dimostrando ancora una volta tutta la sua inadeguatezza rispetto alle necessità e alle aspettative della nazione. L'impasse creato dal risultato elettorale, che non consente una maggioranza politica di area omogenea, di fatto imputa a tutti i parlamentari eletti di tutti gli schieramenti una pari responsabilità nell'individuare una via d'uscita che consenta di governare l'Italia.
Assemblea Costituente: 25-6-1946 prima seduta

La situazione attuale, se sicuramente non consente un programma di governo politico in senso di omogeneità programmatica-ideologica, in realtà offre una occasione unica e irripetibile di mettere finalmente mano alle riforme da tutti invocati, ma mai portate a reale compimento, avviando una nuova fase Ri-Costituente.

Le forze politiche devono individuare le indispensabili riforme politiche e costituzionali necessarie a far decollare effettivamente la terza Repubblica, che inizierà solo dopo la XVII legislatura che è ancora la coda velenosa della seconda Repubblica. Vanno affrontati i temi sui quali a parole tutti sono d'accordo, affinché con ampia maggioranza  - e dunque con eguale distribuzione di ogni riflesso elettorale! - si proceda alle necessarie revisioni  istituzionali e costituzionali. Una legislatura breve, dunque, con un programma corto ma di assoluto rilievo e rinnovamento; poi di nuovo al voto con una assetto istituzionale nuovo e adeguato ai tempi.

Questi i temi ineludibili dai quali non si può prescindere, se si vuole effettivamente far ripartire lo sviluppo dell'Italia: 
  1. Riforma elettorale, improntata ad un sistema che garantisca la governabilità e la rappresentatività delle minoranze; reintroduzione della preferenza limitata ad una sola; aumento dei collegi per ridurne la dimensione, al fine di facilitare la rappresentatività e contenere le spese;
  2. Abolizione di ogni meccanismo di finanziamento o di rimborso pubblico ai partiti;
  3. Dimezzamento del numero dei parlamentari, limite ai mandati;
  4. Superamento del bicameralismo perfetto, modifica del meccanismo di composizione del Senato; 
  5. Soppressione dell'istituzione della Provincia e delle Comunità Montane, formalmente più volte aboliti, ma in realtà tuttora in esercizio;
  6. Riduzione degli emolumenti agli eletti in tutti i livelli di rappresentanza;
  7. Revisione e completamento del modello federale e dei vari livelli di competenza;
  8. Riforma organica del sistema giudiziario;
  9. Individuazione di criteri per l'accorpamento obbligatorio dei micro-comuni;
  10. Individuazione di un tetto ai compensi dei manager delle banche, delle società pubbliche e  di quelle che usufruiscono di aiuti di stato a qualsiasi titolo.
Solo affrontando con slancio e responsabilità "costituente" questi temi si creeranno i presupposti della governabilità e dello sviluppo dell'Italia. Ad ora, purtroppo, non sembra che le forze politiche abbiamo capito la gravità della situazione socio-economica del sistema Italia e continuano irresponsabilmente le loro schermaglie da campagna elettorale. Anche i nuovi protagonisti della scena politica - M5S - sembrano non aver ancora compreso che dopo il momento della protesta è necessario imboccare quello della responsabilità!

Nessun commento: